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Didattica della Storia e della Filosofia

La Rivoluzione francese dalla Convenzione al "terrore"

Appunti dalle lezioni

Introduzione: nel periodo repubblicano giacobino si svilupparono forme di governo che vollero sperimentare un rapporto rigenerativo- morale tra governo e governati. La rigenerazione morale passa per il trionfo del collettivo sull’individuo, della maggioranza su ogni dissenso. Queste convinzioni sono all’origine della tirannia.
È importante notare l’aspetto etico che sostanzia il progetto politico dei giacobini. Essi vogliono realizzare la virtù tramite la politica. La virtù si propone di salvare la persona dai suoi limiti morali e rigenerarla. Creazione dell’uomo nuovo.
È un imperativo etico e quindi non sottoposto a procedure di legge. Il rinnovamento etico della politica (la verità e la redenzione dell’uomo vizioso) impone la distruzione di ciò che gli si oppone (il vizio e l’egoismo, cioè i viziosi e gli egoisti). Il terrore.

I fatti. Una volta instaurata la repubblica (21 settembre 1792), che cosa decide l’Assemblea francese (Convenzione)?
            •          calmiere sui prezzi
            •          lotta alla speculazione sulle merci
            •          guerra ai nemici interni della rivoluzione (con l’uso del tribunale rivoluzionario)
            •          democrazia diretta, cioè controllo della piazza sui poteri costituzionali

Giacobini e sanculotti si servirono del Tribunale rivoluzionario per la difesa della costituzione, un tribunale per reati politici, che giudicava i sospetti e che infliggeva una sola pena, la pena di morte. Questo tribunale era espressione del desiderio di giustizia immediata e facile (molto vicino alla vendetta) che serpeggiava tra i sanculotti parigini. Le procedure di questo tribunale erano quindi molto semplificate e le sentenze potevano essere sommarie. I diritti dell’imputato non erano considerati. Siamo molto lontani dall’habeas corpus.
I giacobini appoggiavano il movimento popolare anche nelle sue estremizzazioni, mentre i girondini difendevano la legalità e, contro l’economia gestita dallo Stato, si schieravano per la libertà del commercio.
La contrapposizione tra i due movimenti si acuì durante la discussione sulla sorte di Luigi XVI. Mentre i giacobini sostenevano la necessità della condanna a morte del re, i girondini per non aumentare la tensione nel paese, proponevano di proporre il problema a una consultazione popolare.

La costituzione democratica del 1793 (24 giugno) non entrò mai in vigore. Essa si basava sul riconoscimento dei diritti individuali, e la situazione di gravità eccezionale che attraversava la Francia, richiedeva un governo repressivo, non il riconoscimento dei diritti. Il giacobino Saint- Just affermò che la Costituzione avrebbe garantito gli attentati contro la libertà perché non aveva la violenza necessaria a reprimerli. Il potere doveva essere dittatoriale.

Il Terrore (settembre 1793, luglio 1794). Se la rivoluzione è una rigenerazione dell’uomo, ha, in quest’aspetto di salvezza radicale, un carattere totale. Essa è la virtù, la verità, perché rigenera tutto l’uomo. Necessariamente chi si oppone al trionfo della virtù, non è un semplice avversario, ma un nemico e un perverso che deve essere distrutto. Il terrore è l’emanazione della virtù. Si veda il testo di Robespierre (nel libro a pag. 278) e la nota a piè di pagina che evidenzia come il ragionamento è basato su una serie di equazioni: democrazia= uguaglianza= virtù= amore della patria= prevalere dell’interesse pubblico= verità.

La caduta dei girondini. Mentre nella Convenzione venivano approvate misure sempre più drastiche (condanne a morte contro i nemici del governo, commissioni speciali per il controllo della produzione del grano) fu creato il Comitato di salute pubblica, un nuovo organismo che si poneva al di sopra dei poteri costituzionali riconosciuti. Questo comitato si attribuì i pieni poteri (senza limitazione) controllando anche l’attività giudiziaria.
I girondini volevano salvare la legalità contro le violenze popolari e contro le misure eccezionali.  Erano perciò invisi ai sanculotti. Non erano controrivoluzionari, anzi facevano parte dei repubblicani di sinistra, ma le loro posizioni, che reclamavano il rispetto delle istituzioni, potevano sembrare, in quei momenti di acuta tensione, un ostacolo per la realizzazione immediata della rivoluzione.
Il 2 giugno 1793, la folla di Parigi, guidata da Jean Paul Marat chiese l’arresto dei capi girondini. Essi furono estromessi e arrestati. Nonostante la rivolta federalista che essi organizzarono nelle città di Bordeaux, Marsiglia, Tolone e Lione, vennero sconfitti dai giacobini.

La rivolta della Vandea. Nel marzo del 1793, e fino alla fine di quell’anno, i contadini della regione nord occidentale della Vandea si ribellarono al governo rivoluzionario perché rifiutavano la leva di massa (avrebbe impoverito di braccia l’agricoltura), si opponevano alla requisizione forzata dei cereali per l’approvvigionamento delle città e degli eserciti, erano avversi al calmiere dei prezzi del grano che li avrebbe impoveriti, erano delusi dalla distribuzione della terra ai contadini, e contrastavano il laicismo della rivoluzione, legati com’erano ai valori tradizionali delle civiltà contadine.

Ma in Vandea non ci fu solo una rivolta spontanea. I contadini organizzarono un vero e proprio esercito controrivoluzionario, l’Armata cattolica e regia. Questa rivolta, repressa nel sangue (circa100.000 vittime) segnò la frattura tra la rivoluzione e le masse contadine.

  Termini

Convenzione
E' l'assemblea repubblicana francese (Parlamento) e sostituì la precedente Assemblea legislativa, il parlamento del periodo monarchico della Rivoluzione. Fu eletta a suffragio universale maschile il 21 settembre del 1792. E' composta da: giacobini, girondini e palude.

Giacobini
Club creato durante la Rivoluzione. Inizialmente di tendenze monarchiche e moderate, dopo la crisi aperta dal comportamento antifrancese del re Luigi XVI, i giacobini divennero più intransigenti e radicali. Si allearono con i sanculotti parigini e mirarono alla conquista del potere. Guidati da Robespierre e da Saint-Just, nel periodo repubblicano sostenevano l'idea della sovranità popolare da esercitare anche al di là della rappresentanza politica,propugnavano l'accentramento del potere nei gruppi ristretti dei dirigenti carismatici e in contatto diretto con il popolo, sostenevano l'immagine unitaria del popolo (il popolo ha una sola volontà) che volevano attuare attraverso la radicalizzazione dello scontro politico e l'eliminazione degli avversari politici.

Girondini
Club creato durante la Rivoluzione. I girondini si chiamavano così perché provenivano dal dipartimento della Gironda (Francia sud-occidentale con capitale Bordeaux). Erano espressione della borghesia mercantile e il loro orientamento politico fu radicale e antimonarchico. Rispetto ai giacobini erano più attenti alle garanzie costituzionali, e il loro radicalismo non si esprimeva in una consonanza immediata con i tumulti popolari.